Skillet- Live Report
Domenica 01.06.2014
- “Rock In Idro 2014” Arena Parco Nord Bologna (Italia)

Rock in Idro 2014, un’edizione che
rimarrà scolpita nella memoria di chi ama le sonorità più dure per
quanto ha offerto la sua terza giornata. Il nome Iron Maiden
messo in cima alla lista infatti sarebbe bastato da solo a riempire
l’Arena Parco Nord di Bologna, figuriamoci una volta affiancato a
Alter Bridge, Opeth e Black Stone Cherry. L’affluenza
è stata indubbiamente devastante. Quello che però il sottoscritto non
prevedeva, al momento dell’acquisto del biglietto, era che si sarebbe
inserita in apertura un’altra band di notevole caratura, ovvero gli
Skillet.
Dopo
l’opening lasciato ai vincitori del contest, ovvero gli italiani
Pavic, un veloce cambio palco e, ore 14.00 circa, l’arrivo della
Christian band. I quattro musicisti si presentano subito come padroni
della scena, a partire dal frontman John Cooper: carismatico, di ottima
presenza scenica e dalla bellissima voce; in alcuni brani impegnato
anche a suonare il basso. Ad affiancarlo avevamo l’altrettanto scatenata
moglie Korey Cooper che, con la sua pittoresca cresta bionda, si
alternava tra chitarra ritmica e tastiere. L’altra chitarra invece era
imbracciata da Seth Morris. D’altro canto chi stava dietro le pelli non
era da meno; Jen Ledger ancora più infuriata pestava la batteria come si
picchia un tappeto polveroso, il tutto alternandosi a John in veste di
vocalist (quando non cantava la vedevamo fare headbanging suonando). Ma
gli headbangers più micidiali erano Tate Olsen e Jonathan Chu, due
turnisti impegnati a suonare rispettivamente violoncello e violino. La
loro comparsa in diversi brani sul palco era l’elemento
coreograficamente più spettacolare. In una mezz’oretta circa di concerto
la band ha lasciato terra bruciata suonando i brani più noti come
Rise e Sick of It dell’ultimo disco, o Hero
di "Awake";
il tutto utilizzando basi musicali in sottofondo.
La
risposta del pubblico è stata ottima e ciò, considerando il fatto che
eravamo all’inizio di una giornata micidiale, non può che essere una
nota di merito per la band. Degni apripista per quella che poi sarebbe
stata la notte dei mostri sacri dell’heavy metal.
Francesco Romeggini
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