Il 2016 è un
anno decisamente
prolifico per la scena italiana, ma soprattutto lo è per quella
sicula. Escono infatti contemporaneamente "Eucharismetal"
dei Metatrone e questo "Existentia",
due dischi made in
Catania legati sicuramente a doppio filo per i seguenti motivi. Salvo
Grasso, fondatore e anima degli Hypersonic
è da un po' di tempo il
nuovo batterista nei Metatrone,
la sua attività di produzione
discografica si è spinta quindi contemporaneamente in due direzioni
creando una sorta di simbiosi tra le due band. Il risultato lo
vediamo in modo tangibile nell'apporto in veste di guests di tutti i
membri dei Metatrone all'interno di questo disco. Ma anche il lavoro
di mixaggio, eseguito nello stesso studio per entrambi i dischi, crea
un altro elemento in comune.
Pur restando però all'interno degli
stessi parametri stilistici i due dischi (come d'altronde le due
band) si differenziano molto, e questo non solo per il cantato (in
prevalenza) femminile degli Hypersonic,
ma proprio per un'attitudine
compositiva che cerca due feeling diversi. Si potrebbe dire che i
Metatrone
rappresentano il lato più brutale e diretto mentre gli
Hypersonic
quello più delicato e fantasy del batterista catanese.
Abbiamo accennato alle guests dei
Metatrone,
ma come non parlare delle guests in generale che,
all'interno di questo disco, costituiscono un altro elemento
determinante. Gli ospiti infatti sono parecchi e di notevole
importanza, iniziamo con la performance di Michele Luppi in The eyes
of the world, parliamo di una delle voci più importanti
della scena
metal italiana. Un altro ospite di notevole prestigio è Tommy
Johansson (in arte Reinxeed)
in Living
in the light, in questo caso
parliamo di un big della scena Christian metal; oltre a cantare
esegue anche un solo di chitarra. Abbiamo infine la cantante catanese
Roberta Pappalardo ad eseguire la ballad Embrace me.
La band invece
è la stessa che
conoscevamo ben 5 anni fa con "Fallen
Melodies", 5 power
metallers innamorati del lato più sinfonico del genere. Dal punto di
vista della produzione e della cura degli arrangiamenti si sono fatti
notevoli progressi, soprattutto per quanto concerne l'utilizzo degli
strumenti sinfonici. Rimane un po' fuori invece il lato AOR che
conoscevamo in precedenza, o se non altro fa capolino in maniera
parsimoniosa in alcune tastiere anni'80 richiamanti i vari Talk Talk
o Supertramp;
probabilmente il brano più AOR di tutti è quello con
Luppi.
Le 14 composizioni (di cui 3 sono intro
strumentali) vedono come punto di forza la voce di Alessia, sorretta
degnamente da quella di Salvo che, più di prima, gioca con lei sia
ad alternarsi che ad armonizzarsi. In questo senso la partecipazione
degli ospiti arricchisce notevolmente il lavoro dando a questo disco
un'interessante varietà vocale (da ascoltare in particolare Jo
Lombardo in Blind
sins e i growl di Don Davide Bruno in Love is pain
e Life'n
death). Tutto questo necessita per colmare alcune lacune
compositive, come ad esempio alcune partenze un po' troppo simili,
come anche alcune strutture; oppure alcune soluzioni un po' troppo
semplici (vedi Living
in the light), il tutto penalizzato da un lungo
minutaggio che sicuramente non aiuta. I brani che risaltano offrendo
soluzioni più interessanti sono God's justice,
dal refrain
accattivante; Life'n
death, dalle lyrics toccanti e Prayer in the
dark; quest'ultima, molto Nightiwish-oriented, è forse
quella che
prende più le distanze dai precedenti.
Dal punto di
vista strumentale la band
è in forma, abbastanza sugli standard del genere e non puntando a
“qualcosa di più”. Emanuele Gangemi è più grintoso e solido
rispetto a prima in fase ritmica, il suo riffing incattivisce parte
dei brani e il sound generale della band; in fase solista invece
risulta ancora troppo freddo e schematico, migliori senz'altro i
solos del tastierista Dario Caruso. Le lyrics invece esplicano più
nettamente le tematiche della fede rispetto al disco scorso.
Gli Hypersonic si confermano una band
in crescita dal punto di vista tecnico e un buon motivo d'orgoglio
per la scena della penisola; è arrivato il momento di affilare un
po' gli artigli e osare a personalizzarsi con scelte più ricercate e
soluzioni che infrangano un po' le barriere degli standard.
Tracklist:
1. Principium
(02.19)
2. The First Sound of Life (05.33)
3. The Eyes of the Wolf (05.28)
4. As an Angel (06.59)
5. Blind Sins (05.56)
6. Living in the Light (05.12)
7. Embrace me (05.15)
8. Love is Pain (Heartbroken) (04.18)
9. God's Justice (06.05)
10. Life'n Death (05.54)
11. Philgrim's Path (02.44)
12. Prayer in the Dark (05.21)
13. The meaning of … (02.06)
14. … Existence (07.31)
Francesco
Romeggini
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