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Vials Of Wrath |
Days Without
Names |
symphonic ambient unblack |
2015 - indipendent |
(USA) |
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Devo ammettere che con
un curiositą mi sono avvicinato a questa band perche sono un amante
della dark ambient e dell'unblack\doom\gothic strumentale. E' una band
che offre pił di questo, come ho potuto constatare.
Il primo brano That
Which I've Beheld ha una melodia dolce e rilassante,
quasi una passeggiata in riva al mare a livello di immagini che evoca,
ma con una vena di elettronica che č piaciuta persino a me che non sono
amante della cosa.
Il disco prosegue con Journey
beyond the flesh che mostra ritmi pił cadenzati e
chitarre\batteria unblack, anche se molti pezzi della canzone sono
senza strumenti. La song racconta del confronto tra morte, natura e
Divino, con una sensibilitą quasi folk\gothic oltre che cristiana. Da
segnalare il finale che diventa quasi sinfonico.
Revivals of
the embers si fą notare per le note pił gothic che
unblack (anche se lo screaming appartiene come stile a quest'ultimo
genere) che certo piaceranno a chi ama le cose pił melodiche e meno
martellanti (come me, lo ammetto). Il testo fą considerazioni sulla
vita e sulla tristezza ma sempre nell'ottica del credente, con
un'esplicita invocazione a Dio nel finale (dove, a livello di sonoritą,
un pezzo martellante fą spazio ad un outro quasi folk).
Si va avanti con Burning
Autumn Leaves (Under a Harvest Moon) che ha un intro
molto rilassante, che poi lascia spazio ad un brano musicalmente diviso
in due: una sonoritą gothic\melodic doom all'inizio ed un unblack pił
classico nel proseguo. Il testo parla della natura e del passaggio
dall'autunno all'inverno, con la vita che si rannicchia in attesa che
il gelo passi.
The Path Less Oft Tread musicalmente per il resto segue lo schema
della canzone precedente, con una parte pił melodica all'inizio e pił
arrabbiata di seguito; il testo č una considerazione sui dispiaceri
della vita ma anche una preghiera a Dio affinchč dia la forza di
proseguire il cammino. Penultimo brano č Silhouettes Against the Sun
che č il secondo pezzo solo strumentale dell'album, con atmosfere
leggermente pił dure del primo ma comunque molto godibile. L'opera si
chiude con A cleansing
prayer, che a sua volta parte con una melodia talmente
sinfonica da essere quasi neoclassical e che poi prosegue in un unblack
melodico con riverberi ed echi molto belli, per poi tornare sullo
strumentale\sinfonico e poi di nuovo sull'unblack, con un effetto di
varietą sonora davvero interessante. Il testo tratta di un invocazione
a Dio effinchč benedica e purifichi il credente.
In definitiva un album che piacerą sicuramente a quanti adorano
l'unblack ambient o comunque l'unblack pił melodico, mentre chi cerca
esperienze pił estreme potrebbe essere deluso anche se il lavoro č di
alta qualitą ed i testi, le parti strumentali e le varie intro\outro
sono molto belle e degne di nota. Consigliato a chi są apprezzare
queste cose.
Tracklist:
1. That Which
I've Beheld (2:51)
2. Journey Beyond the Flesh (9:12)
3. Revival of the Embers (7:23)
4. Burning Autumn Leaves (Under A
Harvest Moon) (7:02)
5. The Path Less Oft Tread (8:31)
6. Silhouettes Against the Sun (2:11)
7. A Cleansing Prayer (8:50)
Simone
Iocca
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VOTO |
85
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